Mi sono laureato in odontoiatria nel 1994 all’università di Brescia con una tesi sperimentale in GNATOLOGIA. Dal 1994 al 2001 ho frequentato il reparto di PROTESI e GNATOLOGIA della Clinica Odontoiatrica di Brescia. Dal 1994 esercito la professione all’interno di studi odontoiatrici privati e a   a settembre 2020 apro il mio studio. 

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GNATOLOGIA

La stomatologia studia gli organi e gli apparati della bocca e di quelli che sono a quest’ultima correlati, per esempio la lingua che è fondamentale per la deglutizione.
La gnatologia è la disciplina medica che si occupa dello studio della funzione stomatologica e anche di tutte le problematiche correlate. Riprendendo l’esempio della lingua, perché quest’ultima sia in buona salute non basta che sia esente da patologie ma che anche la funzione sia corretta ed esente da disfunzioni. In quest’ultimo caso si potranno avere problematiche di pertinenza gnatologica.
La gnatologia si occupa della prevenzione, diagnosi e cura delle disfunzioni del sistema stomatognatico, queste prendono il nome di disfunzioni cranio-cervico-mandibolari.
Le disfunzioni cranio-cervico-mandibolari insorgono quando esiste un disequilibrio nel sistema stomatognatico, manifestandosi più spesso con dolori muscolo-articolari non solo in bocca o vicino alla bocca (distretto stomatognatico) ma anche lontano, potendo interessare la testa, il collo, le spalle, le braccia e mani, la schiena, il bacino, le gambe e i piedi, l’udito e l’equilibrio, la vista.
Problemi a questi livelli che non hanno avuto una diagnosi certa, possono avere una pertinenza gnatologica. E’ consigliabile in questi casi, ripeto in cui non vi è una diagnosi certa, rivolgersi allo gnatologo che accerterà la presenza o meno di una disfunzione cranio-cervico-mandibolare.
Cercando di chiarire ma non minimizzare, si può dire che quando il contatto tra i denti superiori e inferiori (si chiama occlusione dentale) non è fisiologico, si può parlare di disfunzione cranio-cervico-mandibolare.
La maggior parte delle persone è disfunzionale in quanto non ha questo contatto corretto ma non tutti manifestano problemi, cioè sono sintomatici.
La comparsa dei sintomi è influenzata da molti fattori, più spesso accade che i sintomi siano già comparsi, in modo sfumato o in un passato remoto e che questi segnali sono stati ignorati. Questo è spiegato dal fatto che la disfunzione cranio-cervico-mandibolare è una sindrome cronica, come tale vuol dire che, come tutte le condizioni croniche, non può guarire spontaneamente e nel tempo può solo peggiorare. La situazione più favorevole è quando si stabilizza e non peggiora, dando al paziente un periodo di tregua.